Intervista del mese

Gianpaolo Rivano

Ruolo
: Responsabile Area Gestioni Patrimoniali
Società: GESTI-RE Sgr S.p.a. 
Sito web: www.gesti-re.it

Fondo: Alarico Re (IT0003108161)
02/2012


•     Il fondo è gestito attraverso un approccio flessibile e come indice di riferimento ha scelto il benchmark composto 50% FTSE ITALIA ALL SHARE TR - 50% MTS BTP.
Per quanto riguarda la selezione degli asset da privilegiare ci sono state variazioni di un certo rilievo rispetto al mese di gennaio? 

La principale variazione nelle scelte di investimento è rappresentata dalla decisione di prendere profitto  sul rialzo delle obbligazioni bancarie domestiche, sostituendole con titoli obbligazionari governativi sempre italiani, con vita residua superiore ai 10 anni.


•     Quali sono state le scelte premianti relativamente al mese di febbraio, tali da consentire ad Alarico Re di ottenere di nuovo la migliore performance mensile fra fondi italiani e non? 

Le scelte premianti di febbraio sono ancora state principalmente focalizzate sul comparto obbligazionario: il sensibile allungamento della duration di portafoglio, affiancato dalla parziale conferma dei titoli ad alto yield di rendimento hanno infatti fornito un contributo estremamente positivo alla performance, stabilizzando anche le quotazioni del fondo che sono meno sensibili del passato alla performance del mercato azionario.


•    Nel breve termine sui quali asset intenderete puntare: quello azionario, mantenendo un atteggiamento più aggressivo, o quello obbligazionario?

Il pur evidente miglioramento dello scenario dei mercati non ci spinge ancora ad incrementare in misura consistente l’esposizione al rischio equità, anche in considerazione dei rendimenti offerti dall’obbligazionario che si confermano ancora interessanti (almeno sulla parte lunga della curva). 

•   Quali sono i settori di investimento che ritenete più affidabili in questo momento? E quali in crescita e in grado di fare la differenza nell’arco nel 2012?

Al momento riteniamo ancora importante diversificare gli investimenti  piuttosto che concentrarsi su di un settore specifico. Dovendo proprio scegliere, nel comparto obbligazionario confermiamo la preferenza per il governativo Italia, mentre nel campo azionario  crediamo che la differenza possa essere fatta dalla performance del settore finanziario, al quale però è indiscutibilmente associato un livello di rischio elevato.

 

•  Il rischio di un crollo della moneta unica europea pare essersi attenuato. Stiamo assistendo alle primissime fasi di un ritorno alla crescita per i mercati dell’area euro? E limitandoci all’Italia - che ha percorso molta strada e ancora dovrà farne in tema di riforme e liberalizzazioni- quali sono le opportunità e i rischi nell’investimento, in questa fase delicata dell’economia/politica?

Crediamo che la fase sia di normalizzazione più che di crescita, ovvero si stiano assorbendo gli eccessi dello scorso anno. In area euro bisogna poi ricordare che il posizionamento dei mercati è estremamente differente da Paese a Paese (il Dax si trova a circa il 15% dai massimi assoluti, il Cac al circa il 40%, il FTSEMIB a circa il 65%).
Con riferimento all’Italia riteniamo che i maggiori rischi possano ancora arrivare dal contesto macroeconomico: una frenata della crescita che dovesse andare oltre le attuali stime potrebbe infatti parzialmente vanificare l’importante lavoro di consolidamento dei conti pubblici sino ad ora realizzato (con evidenti ripercussioni sui mercati e sulla percezione del rischio paese). D’altro canto questo elemento rappresenta anche la grande opportunità: aver strutturalmente definito un contesto nel quale le entrate aggiuntive non dovranno più andare a finanziare il debito potrà consentire già dalla prime battute di un’eventuale ripresa la destinazione di ingenti risorse allo sviluppo con interessanti ricadute sulla remunerazione degli investimenti.