Intervista del mese


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Gianluca Braguzzi
Ruolo: Direttore Gestioni & Strategie
Società: TOTAL RETURN S.G.R.P.A.
Fondo: Pepite
Fondi
12/2011
Nella foto troviamo, in ordine da sinistra: Gianluca Braguzzi, Anna
Pagliari,Silvia Pasquali, Anna Gozzi, Alessandro Zaniboni, Irene
Ferraroni, Cristina Pedrazzoli, Federica Furgeri. Il complesso lavoro
di rilevazione dati e rielaborazione statistica è solo
parzialmente automatizzabile e pertanto il ruolo dello staff
è fondamentale per il corretto funzionamento del processo
gestionale e la sua implementazione nel tempo.
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• In che
modo viene gestito il fondo? Quali criteri vengono utilizzati per la
scelta dei prodotti da collocare in portafoglio?
Il fondo è stato gestito fino al 17.10.2011 dal
gestore Virgilio Marandella che ha recentemente cessato il rapporto con
la società e che utilizzava un modello quantitativo
denominato Quant Dynamic.
Dal 18.10.11 il fondo è stato affidato alla struttura
interna diretta da Gianluca Braguzzi, con Anna Pagliari Responsabile
del servizio gestioni collettive e Silvia Pasquali gestore Junior. Da
questa data il fondo ha immediatamente adottato il modello quantitativo
proprietario JModel. Trattasi di un modello multiconcettuale che
identifica le fasi di mercato, in entrambe le direzioni, a
più elevata probabilità di identificarne il
trend. Il tutto suffragato su serie dati statistiche di lungo periodo.
Non è un trading system e quindi
l’operatività è sempre rimandata al
gestore che all’interno di un panel di regole prestabilite
può ridefinire i pesi ovvero se il
“barometro” del modello segna
“variabile” anche astenersi
dall’operatività. Nel caso del fondo si opera
“hedgiando” le posizioni.
• Quali sono
stati i settori che hanno contribuito maggiormente alla performance
mensile?
Il DAX.
• Il modello
quantitativo a multi-variabili
utilizzato per Pepite Fondi in novembre ha realizzato un ottimo
risultato, over-performando ampiamente il benchmark di riferimento MSCI
World USD convertito in euro (performance +1,54%). A cosa è
dovuto ciò?Le variabili impostate saranno replicabili anche
in
futuro?
Il principale vantaggio rispetto al benchmark è che la
gestione
è flessibile libera di spaziare su qualsiasi area geografica
presenti, dalle indicazioni del modello, condizioni favorevoli. Inoltre
sovente si effettuano hedging con ETF per tutelare meglio i patrimoni
dei clienti.
• Quali asset intende
privilegiare nei prossimi mesi?
Il modello non è previsionale ovvero le previsioni di medio
termine possono poi venire contraddette dalle analisi settimanali e/o
giornaliere sulle quali, in ultima istanza, si basano poi le scelte di
asset allocation. Non è quindi possibile ipotizzare ora
verso quali aree o settori ci si indirizzerà. A livello
generale comunque il fondo, che utilizza quasi solo esclusivamente ETF,
privilegia l’area europea sia come DJEurostoxx che come
singoli paesi.
• Il fondo è coperto
dal rischio cambio? Potrebbe fare delle previsioni di lungo
termine per quanto riguarda le ultime vicende legate all’euro
e sul cambio euro-dollaro?
Il fondo non copre il rischio cambio. Nel caso di entrata in
crisi non solo politica ma anche di quotazioni, dell’euro
è prevista una strategia di diversificazione
sulle principali e più affidabili valute alternative.
Previsioni: le previsioni sono “anomalizzate” dal
fatto che la crisi dell’euro è, probabilmente
volutamente, più di tipo politico che valutario, nel senso
che le quotazioni dell’euro VS le principale valute non hanno
sofferto come sarebbe stato naturale in un contesto di tale
gravità situazionale, economica e finanziaria, per numerosi
paesi membri. Detto questo al 60% l’euro non pare in grado di
sopravvivere nella sua essenza attuale anche se rimane molto dubitativa
la risposta alla scansione temporale in cui è lecito
attendersi gli eventi che porteranno allo sfaldamento totale o parziale
della valuta.
Nel caso dunque di frammentazione dell’euro i rapporti di
cambio col dollaro saranno da rivedere per singola valuta (compreso
eventualmente un euro a partecipazione ridotta).
In caso di sopravvivenza dell’euro viceversa il rapporto di
cambio col dollaro potrebbe tendere gradualmente a scivolare verso 1,20
e poi anche oltre. Sono attese invece fortissime svalutazioni verso
altre valute anche emergenti.